29 Marzo 2024

Elezioni politiche 2013: gli aspiranti manager

Vediamo(?) che con le elezioni Politiche del 2013 c’è il nuovo che avanza: vecchi politici decrepiti con idee mediovali, spacciati come persone dai tratti futuristi. Poi ci  sono quelli che non vogliono “tornare indietro”, o per dirla tutta che “non vogliono tornare a quando c’era un futuro”. Infatti, hanno una paura fottuta che la gente immagini un futuro migliore. Hanno paura della gente, hanno paura delle idee. Hanno paura di un mondo migliore. Hanno sopratutto paura della richezza distribuita equamente.

Questi professori sono coloro che affermano in pubblico:

Le crisi economiche servono per fare in modo che psicologicamente il costo di cedere sovranità e democrazia ai vertici dell’Unione Europea è un male minore rispetto alla catastrofe imminente. (Mario Monti, 2012)

 

Video di Monti che enuncia la frase sulla cessione di sovranità…

Spesso sono loro stessi che ci hanno preparati ed accompagnati alla catastrofe, non dimentichiamoci il passato recente. Non dimentichiamoci altri eminenti professori che ci hanno portato in Europa. Un altro esempio, sentite cosa dice Tommaso Padoa Schioppa nel 2001:

 La costruzione europea é una rivoluzione, anche se i rivoluzionari non sono dei cospiratori pallidi e magri, ma degli impiegati, dei funzionari, dei banchieri e dei professori. L’Europa non nasce da un movimento democratico. Essa si crea seguendo un metodo che potremmo definire con il termine di dispotismo illuminato. (Tommaso Padoa Schioppa, 2001)

 

Questi professori, rispettati anche da tutta la cricca dei Partiti che virtualmente sono al potere, sembrano più “civici” di altri personaggi di cui si conosce maggiormente le vicessitudini…

Questo è nuovo che avanza e riesce ad accedere alla macchina del potere virtuale chiamata politica, sicuramente si ispira nostalgicamente ad un modello di società a cui si sono ispirati i manager e gli yuppies degli anni ’80 e ’90 …

Da questa loro ispirazione nostalgica e retrò, ci raccontano che togliendo il diritto al lavoro e alla sussistenza, tutto diverrà meritocratico, tecnocratico. Ovviamente usano più soavi parole per edulcorare la…supposta:

  • Ci raccontano: “la concorrenza fra istituzioni scolastiche e la selezione meritocratica di docenti e studenti devono trasformarsi nelle linee guida di un rinnovato sistema educativo”. Pensate che bello tutti contro tutti, e vinca il migliore, e gli altri? Che clima di collaborazione si instaurerà pensate?
  • Ci raccontano: “Ripensare in modo organico le grandi voci di spesa, quali sanità e istruzione, introducendo meccanismi competitivi all’interno di quei settori. Riformare il sistema pensionistico per garantire vera equità inter—e intra—generazionale. Chissà cosa intendono per meccanismi competitivi? Ed anche per equità inter-intra-generazionale? Secondo voi?

 

Ci vogliono convincere che gli enti non devono dari servizi ma devono fare business principalmente, come fossero delle aziende. Ma non sono aziende, non tutto può fare profitto.

  • Ci raccontano: “punisca in modo severo gli amministratori di quegli enti che non mantengono il pareggio di bilancio rendendoli responsabili”

Essenzialmente non sono chiari su questa super-efficienza delle istituzioni e federalismo. Come si tutelerà le altre zone più depresse, come il Sud ? dove semplicemente ci parlano che toglieranno i sussidi, e cosa metteranno al posto dei sussidi?

  • Ci raccontano:“La stessa “questione meridionale” va affrontata in questo contesto, abbandonando la dannosa e fallimentare politica di sussidi seguita nell’ultimo mezzo secolo”

Per amor del cielo! Oltre al bastone camuffato da “bacchetta magica” ci mettono la “carotina” nei loro programmi , si trovano diverse proposte condivisibili rispetto ai problemi che denunciano, ma le loro soluzioni sono distruttive per la stragrande maggioranza delle persone. Parlando più chiaro: le loro argomentazioni sono un misto di bugie e manipolazione. Mentre la base logica del discorso è l’alterazione di dati oggettivi, per poi trovare soluzioni false. Ma che vanno (casualmente?) sempre a vantaggio delle oligarchie finanziarie. Stiamo parlando di favole per bambini, niente altro.

Ma per quelli che ancora vogliano credere alle teorie edulcoranti dei pifferai accademici, che “stuprano” tutti gli sforzi fatti dalle generazioni precedenti in tutta Europa per avere uguali diritti, che sembrano un “andare avanti” un “progredire”; ebbene, per loro di seguito pubblichiamo questo racconto. E’ stato scritto nel 1991, quando ancora credevamo in molti a questo mondo neo-liberale che avrebbe dato prosperità e futuro a tutti. Una favola, un altra ancora. Ma ecco il racconto.

Un racconto per aspiranti manager

“La società che  sta iniziando il suo sviluppo porterà finalmente il benessere. Ma non ci saranno solo grandi benefici oggettivi: avrà luogo una liberazione soggettiva dell’umanità. La vecchia solidarietà, propria della povertà, non sarà più necessaria. Già sono in molti ad essere  convinti che grazie al denaro, o a qualcosa di equivalente, si risolveranno quasi tutti i problemi; di conseguenza è lì che gli sforzi, i pensieri ed i sogni dovranno  dirigersi. Col denaro si comprerà buon cibo, belle abitazioni, viaggi, divertimenti, giocattoli tecnologici e persone che facciano ciò che si desidera. Ci sarà un amore efficiente, un’arte efficiente e psicologi efficienti che sistemeranno i residui problemi personali, problemi che in seguito verranno definitivamente risolti dalla nuova chimica cerebrale e dall’ingegneria genetica”.

 

“In questa società opulenta diminuiranno i suicidi, l’alcolismo, le tossicodipendenze, l’insicurezza urbana e la delinquenza, come mostrano oggi i paesi economicamente più sviluppati (?). Di pari passo scomparirà la discriminazione e aumenterà la comunicazione tra le persone. Nessuno subirà più il fastidio di dover inutilmente pensare al senso della vita, alla solitudine, alle malattie, alla vecchiaia e alla morte perché con corsi adeguati e qualche aiuto terapeutico si riuscirà a bloccare questi riflessi che tanto hanno frenato il rendimento e l’efficienza della società. Tutti avranno fiducia negli altri perché la competizione nel lavoro, nello studio, nella coppia finirà per creare rapporti maturi”.

 

“Finalmente le ideologie scompariranno e così non potranno  più essere utilizzate per lavare il cervello alla gente. Certo, nessuno impedirà la protesta o la divergenza su temi minori, a patto che per renderle pubbliche si paghino i canali adeguati. Senza confondere la libertà con il libertinaggio, i cittadini potranno riunirsi in piccoli gruppi (per ragioni sanitarie) ed esporre le loro idee in luoghi aperti (senza recare disturbo con rumori inquinanti o deturpare con pubblicità il ‘comune’, o come  si chiamerà in quei tempi l’unità amministrativa)”.

 

“Ma la cosa più straordinaria avverrà quando non ci sarà più bisogno di alcun controllo da parte della polizia, perché ogni cittadino sarà ben determinato  a proteggere gli altri dalle menzogne che qualche terrorista ideologico potrebbe tentare di inculcare. Coloro che si ergeranno a pubblici difensori mostreranno tanta responsabilità sociale da rivolgersi premurosi ai mezzi di comunicazione, dove troveranno pronta accoglienza, per mettere in guardia la popolazione; scriveranno brillanti studi che saranno immediatamente pubblicati; organizzeranno convegni nei quali formatori di opinione di grande cultura provvederanno a chiarire le idee a quei pochi sprovveduti che ancora fossero rimasti in balia delle forze oscure del dirigismo economico, dell’autoritarismo, della cultura anti-democratica e del fanatismo religioso.

 

Non sarà neppure necessario perseguire tali disturbatori perché con un sistema di diffusione dell’informazione tanto efficiente, nessuno vorrà avvicinarli per timore di  rimanere contaminato. Nel peggiore dei casi, verranno efficacemente ‘deprogrammati’; essi stessi, poi, renderanno pubblici ringraziamenti per essere stati reinseriti nella società e per i benefici che derivano dal riconoscere i pregi della libertà. Riguardo a quei valenti difensori, qualora non fossero stati specificamente scelti per compiere tale importante missione, si tratterà di gente comune, che potrà così uscire dall’anonimato, godere del giusto riconoscimento sociale per le proprie qualità morali, firmare autografi e – com’è logico – ricevere il meritato compenso”.

 

“L’Azienda sarà la grande famiglia che favorirà la qualificazione, le relazioni e lo svago. La robotica  soppianterà lo sforzo fisico tipico di altre epoche e lavorare per l’Azienda dalla propria casa costituirà una vera realizzazione personale”.

 

“Così la società non avrà più bisogno di organizzazioni che non facciano parte dell’Azienda. L’essere umano, che tanto ha lottato per il proprio benessere, finalmente raggiungerà il  cielo. Saltando da un pianeta all’altro scoprirà finalmente la felicità. E lassù ci sarà un giovane competitivo, seducente, rampante, vincitore e pragmatico (soprattutto pragmatico)… un manager dell’Azienda!”

tratto da “Lettere ai Miei Amici”, Silo. Opere Complete, Vol. I, Multimage, 2000.

 

Per chiudere in bellezza, un video giusto per ridere un pò riguardo alle fiabe che raccontano questi formatori di opinione neo-liberisti. Argomento del giorno “La mano invisibile di Adam Smith” che interviene -teoricamente- nei mercati finanziari, nello spettacolo del personaggio di Oscar Giannino , impersonato dal comico Ubaldo Pantani. Buona visione.

 

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