8 Dicembre 2024

L’intervento dello Stato Coordinatore nello scioglimento dei nodi speculativi

Proseguo con questi approfondimenti sull’Economia Mista, sono il frutto dello studio del libro “Economia Mista, più in là del Capitalismo”, di Gulliermo Sullings, portato avanti con altri dell’equipe di studio del Partito Umanista sui “nuovi modelli sociali ed economici”.

I capitoli seguenti sono una mia sintesi (ove sono riuscito) dei capitoli corrispondenti del Libro, gli ho raggruppati insieme in quanto erano contigui nel libro e in quanto in effetti trattano l’influenza dello Stato Coordinatore rispetto allo scioglimento dei nodi speculativi.

Roberto Innocenti

 

La banca statale

La banca privata punta a gestire la liquidità dei mercati , per aumentare il suo lucro a partire dalla sua situazione monopolistica

Lo Stato deve garantire la liquidità monetaria, la banca centrale come capo di una rete bancaria statale che arrivi fino ai comuni , è prestatore di ultima istanza, non e’ garante ne prestatore degli speculatori privati.

Lo Stato si deve occupare di attuare una politica monetaria espansiva, non per compensare le mancate entrate fiscali, ma per oliare la crescita produttiva , accompagnando l’iniziativa privata e incentivando le nuove imprenditorie.

L’inflazione sarà evitata non attraverso politiche restrittive ma attraverso una politica di espansione diretta con precisione.

Lo Stato Coordinatore e’ dinamizzato-re dell’economia insieme con l’iniziativa privata produttiva, scioglierà i nodi speculativi grazie alla Banca Centrale e alla banca statale.

La banca senza interessi

Dato che il denaro,in particolare la sua circolazione, e’un bene pubblico, lo Stato Coordinatore non lucra sul finanziamento dell’apparato produttivo ne sul consumo della gente.

Ci sarà solamente un costo amministrativo per i costi di gestione, senza l’applicazione di alcun tasso di interesse.

Lo Stato canalizzerà nella Banca Statale i depositi delle società private o delle istituzioni, grazie ai propri strumenti fiscali e legali.

I privati che cercano la sicurezza dei propri risparmi sceglieranno la sicurezza e la garanzia della Banca Statale senza Interessi.

Gli speculatori potranno continuare ad esistere per un certo periodo, ma con una operatività sempre più marginale. La speculazione ha un costo sociale ed economico enorme, ha permesso arricchimenti sproporzionati al settore finanziario e sta portando all’esplosione dell’economia reale.

L’autofinanziamento imprenditoriale e’ stato sostituito dal finanziamento creditizio insostenibile per le aziende senza tassi altissimi di ritorno.

Se un risparmiatore vuole ottenere guadagni dai suoi risparmi che li investa produttivamente e rischi, se li vuole tenere al sicuro che li depositi nella banca statale, non e’ possibile guadagnare dormendo sulle banconote.

Lo Stato Coordinatore deve minimizzare il rischio che hanno i risparmiatori nel attivare delle imprese produttive finanziando senza interessi, sarà possibile fare decollare l’economia grazie al potere moltiplicatore dato dalla rapidità di circolazione del denaro frutto dell’economia reale e non con il valore di riserva dei foglietti di carta chiamate banconote , l’unica cosa che producono i grandi capitali speculativi.

 

Il tipo di cambio

Lo Stato deve riservarsi la possibilità di intervenire direttamente nel mercato dei cambi contando su sufficienti riserve, deve proteggere alcuni settori tecnologicamente non competitivi, investire su di essi perché lo diventino, deve curare che la bilancia commerciale non sia troppo in passivo, mettendo crediti sulle importazioni in maniera graduale per non isolare tecnologicamente il Paese.
La bilancia commerciale non deve essere troppo in passivo perché altrimenti il Paese e’ ricattabile grazie al debito estero che è soggetto al mercato dei cambi e quindi suscettibile ad operazioni di speculazione. La super svalutazione della moneta si favorisce le esportazioni e quindi è a beneficio di una bilancia commerciale in positivo ma anche riduce la possibilità di importare tecnologia dal resto del Mondo, limitando quindi la possibilità del Paesi di rafforzare i settori produttivi che fabbisognano ancora di acquisire strumenti e conoscenze tecnologiche.  Sopravvalutare la moneta inciderebbe negativamente sulla bilancia commerciale, danneggiano la competitività dei nostri prodotti da esportare. Nel momento in cui i Paesi si complementeranno potranno cessare di esistere le imposte sulle importazioni. Per evitare la speculazione sui cambi si potrebbe adottare una moneta unica sia all’interno della stessa Regione che eventualmente a livello mondiale, gestita direttamente dal coordinamento Stati Coordinatori e non certo dalle banche private.

Regolazione salariale e politica dei prezzi

In una economia dove si offre la possibilità a tutti di lavorare, con molta richiesta di lavoro, i prezzi ed i salari tendono a salire, e salendo insieme il potere di acquisto del salario non varia. In una economia recessiva esiste la pressione deflazionaria , ovvero la tendenza a scendere dei prezzi, dato che le famiglie dispongono di meno soldi, i prodotti di cui ce n’è è bisogno, per essere venduti, dovrebbero scendere di prezzo. Ma chi produce ha resistenza ad abbassare i prezzi, mentre invece taglia il personale o riduce i salari e peggiora le condizioni contrattuali.

Il mercato castiga il più debole , e chi è il più debole? Quello che ha più concorrenti, che ha meno da offrire al mercato, il mercato non premia ne la laboriosità ne la capacità, il mercato premia la forza.

Si potrebbe credere che più uno studia , più si qualifica più avrà maggiori possibilità di inserimento nel mercato, eppure ognuno di noi può riscontrare che nella pratica non funziona così, ci sono “somari” che ereditano fortune e guadagnano immensamente di più di scienziati ed ingegneri. Ci sono medici che debbono lavorare 14 ore al giorno per prendere uno stipendio perché ci sono tantissimi altri medici nella loro città e pochissimi posti con contratti decenti disponibili. Ci sono giovani che hanno studiato per diventare tecnici e dato che nel loro Paese c’erano pochi tecnici gli è andata bene ed in altri Paesi dove questa idea l’hanno avuto in molti , si è creata moltissima concorrenza e quindi non gli è andata così bene…

La qualificazione funziona quando uno è tra i pochi ad averla rispetto alla richiesta del mercato, non è la qualificazione in sè, è la posizione di forza che uno ha o meno che può favorirlo. Quando oltre alla qualificazione non esiste una posizione di forza, il valore di mercato di questa qualificazione può essere pari a zero.

Questa regola è valida per i produttori di beni e di servizi, se sono tra i pochi a poter produrre quei beni e servizi (legittimamente o meno) , potranno tenere alti i prezzi e contemporaneamente tenere bassi i salari se molti lavoratori hanno le competenze per lavorare nelle proprie fabbriche od uffici.

Lo Stato coordinatore dovrà sciogliere questi nodi speculativi che sottraggono efficienza al sistema e impediscono la distribuzione del reddito.

Una cosa è la motivazione del guadagno ragionevole , come motore dell’impresa, un’altra cosa  è la ricerca di posizioni predominanti che possano condizionare le regole del gioco.

Se la regola del gioco è l’uguaglianza di opportunità , lo stato deve garantirla, o forse è mal visto l’intervento dello Stato e ben visto l’intervento privato speculativo per manipolare il mercato?

4 thoughts on “L’intervento dello Stato Coordinatore nello scioglimento dei nodi speculativi

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